3° giro delle Dolomiti | |
17 luglio
2010 - 305 km.ca. | |
Due mesi dopo il primo giro dei principali passi dolomitici e ad 1 mese dal 2° giro, eccomi pronto per ripetere l'esperienza. | |
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La partenza è per le 7,00 di mattino con il termometro che segna già 25°. Viaggiando verso Nord si sta ancora bene. Arrivo a Ponte Gardena (in tedesco Waidbruck - ladino Pruca) e giro a destra verso la Val Gardena (in ladino Gherdëina, in tedesco Gröden). Il traffico è piuttosto intenso: sono i vacanzieri che intasano la strada. Si prosegue quindi ad andatura più che turistica. Giunto a Selva Gardena (in ladino Sëlva, in tedesco Wolkenstein in Gröden) la strada inizia seriamente a salire. La temperatura dell'aria è sensibilmente calata e quindi faccio una prima sosta per mettermi il giubbotto all'altezza di Plan de Gralba. Ne approfitto come sempre per fare qualche foto: | |
Val Gardena |
Val Gardena: Fiore |
Al Passo Gardena (in tedesco Grödner Joch, in ladino badiot Ju de Frara, in ladino gardenese Jëuf de Frea) nuova sosta, questa volta un po' più lunga per una caffè sulle cui qualità non faccio commenti. | |
Passo Gardena 2.191 m. s.l.m. | |
Come sempre in questo periodo vi sono molti turisti e parecchi gruppi di scalatori che si stanno preparando per salire sulle cime. Io ho troppo rispetto per la montagna e, soprattutto, sono troppo pigro per andare "là dove volano le aquile". | |
Passo Gardena | |
Riprendo la strada verso la Val Badia (in tedesco Gadertal, valle del torrente Gadera e in ladino La Gran Ega, la grande acqua) fino a La Villa (in tedesco Stern, in ladino La Ila). Qui inizia la strada del passo di Valparola (in ladino Jù de Valparola o Intrà i Sass, 2.192 m. s.l.m.) . Mi fermo in prossimità del laghetto. L'ultima volta che ero stato qui era ancora gelato e la neve copriva tutto. Ora invece i prati sono di uno splendido verde. Speravo di rivedere la marmotta che avevo visto due mesi fa. | |
Passo di Valparola (2.109 m. s.l.m.) | |
Proseguo verso il passo Falzarego (in ladino Fouzargo, 2.109 m s.l.m.) dove non mi fermo anche perchè prevedo di ripassarci nel pomeriggio al mio rientro. Scendo quindi verso Cortina (Anpezo o Ampez in ladino, Hayden in tedesco) e da qui verso Tai di Cadore. Da Cortina a Tai sono circa 30 chilometri ma il traffico è sempre intensissimo e si procede spesso a passo d'uomo. A Tai faccio una piccola deviazione verso Pieve di Cadore e Perarolo per una breve sosta al cimitero del paesino dove è sepolto mio zio. | |
Scendendo dal Falzarego faccio una breve sosta per fotografare ancora una volta il castello di Andraz (in ladino Ciastel da Andracʾ, in tedesco Schloss Buchenstein) . La volta scorsa l'avevo fotografato sotto un temporale improvviso. Evito però di scendere fino al castello e mi limito a scattare qualche foto dalla strada. | |
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Castello di Andraz |
La lancetta del carburante si trova pericolosamente in zona rossa e quindi devo trovare urgentemente un distributore di benzina. A Cortina avevo visto i prezzi e speravo di trovare qualcosa di più economico per risparmiare qualche centesimo. | |
Passo Pordoi: Marmotta |
Passo Pordoi: fiore |
I prati sono pieni di fiori, quindi qualche scatto lo faccio. | |
Passo Pordoi: fiore (arnica?) |
Passo Pordoi: fiore |
Ovviamente non perdo l'occasione per fare qualche foto anche ai monti che circondano il passo: | |
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Dopo circa una mezz'oretta riprendo la strada verso il passo, con la speranza di non ritrovare più il pullman maledetto. | |